Castello scaligero di Soave

Nel veronese c’è una graziosa cittadina che si chiama Soave, famosa peraltro per l’omonimo vino bianco. La valle è dominata da un bellissimo castello medievale, in ottimo stato di conservazione, che si raggiunge con una piacevole passeggiata, ovviamente in salita.
Di castelli ne ho visti molti e questo è senz’altro uno dei migliori. Abbiamo potuto godere addirittura della guida gratuita che ci ha spiegato di tutto e di più sul castello, sulle famiglie reggenti, sui soldati che lo proteggevano, sulle battaglie, sul loro stile di vita, etc.
E’ stata davvero una bella esperienza che consiglio a chiunque.
A voi le foto.

Un po’ di neve

Ma proprio poca, perché quest’anno dalle mie parti si è fatta vedere 2 volte e solo una volta a quote basse e in zone vicine a Trieste.
Qui sono andato sul monte Auremiano (Vremscica in sloveno), nella vicina Slovenia.
Speriamo in un inverno 24-25 più generoso!

Trieste – Canal Grande

Uno dei luoghi più suggestivi della mia città è sicuramente il Canal Grande, che si protende dalle rive cittadine fino alla Piazza Ponterosso. Questo canale era nato con lo scopo di ospitare i mercantili che scaricavano le merci e le depositavano nei magazzini adiacenti. Oggi è attraversato da 3 ponti, 2 carrabili e uno pedonale. Ci sono numerose barchette pittoresche ormeggiate al suo interno e bellissimi palazzi lo circondano. Durante le manifestazioni più importanti, nell’ultimo tratto vengono organizzate diverse cose, sportive e non.

A voi le foto

Canovella degli Zoppoli

Foto di qualche primavera di un paio di anni fa. La mattina aveva piovuto, ma poi le nuvole si sono allontanate e hanno fatto spazio ad un cielo più buono, un cielo che permetteva un’uscita. Quindi, via verso qualche spiaggia; perché il mare fuori stagione, col cielo plumbeo e le onde che si infrangono sugli scogli, è uno spettacolo davvero suggestivo.
Questa spiaggia per i triestini è famosissima e si trova sulla cosiddetta “costiera”, tra Barcola e Sistiana.
Buona visione

Il sentiero delle 7 cascate

Una delle pagine salienti di questo blog è, o dovrebbe essere, quella dedicata all’Istria, regione molto amata da chi scrive. Finalmente la arricchisco, ma con un qualcosa di diverso dalle cittadine e paesetti molto cari al sottoscritto.
Nei dintorni della città di Buzet (la definisco città, ma tenete conto che le dimensioni sono tipiche di quei luoghi) scorre il fiume Quieto (Mirna in croato). Lungo il suo corso, e di uno dei suoi affluenti denominato Pivka, si snoda questo bellissimo percorso. Per il punto di partenza, rivolgetevi tranquillamente alle varie app di geolocalizzazione, sono sicuramente più brave di me.
Il percorso è abbastanza impegnativo, specie la prima parte, e non adatto a bambini sotto i 6-7 anni; il mio piccolo ne aveva appena compiuti 8 e si è divertito un sacco proprio nella parte più tosta.
Questo sentiero è piuttosto famoso dalle mie parti, ma ciò non gli toglie il fascino. Certo, a volte è affollato, specie nel primissimo tratto, adatto a tutti, ma poi la gente si dirada e dalla seconda metà dell’andata in poi, si è piuttosto in solitaria.
A metà, si giunge al paese di Kotli, già oggetto di uno specifico mio articolo di cui vi lascio il link.
La seconda parte, che da Kotli, lungo il Quieto, riporta a Buzet, è meno impegnativa, seppur con qualche guado da fare saltellando sulle rocce o, a piacimento, togliendosi le scarpe e camminando nel fiume.
Un consiglio: andateci dopo le piogge, altrimenti rischiate le secche e, quindi, niente cascate.
Buona visione a tutti.

I calanchi

Nella parte nord dell’Istria croata, nei dintorni del paesino di Sterna, che si trova lungo la strada che collega Castelvenere (Kastel) a Portole (Oprtalj), si trovano queste formazioni naturali molto particolari; si tratta dei calanchi, ovvero di una fenomeno di erosione di terreni argillosi ad opera dell’acqua piovana. Si formano quindi degli ampi solchi nel terreno, il che li rende davvero spettacolari e, per i più piccoli, divertenti da scalare. La vegetazione stenta a crescervi, ma qualche seme più temerario e tenace ce la fa a diventare albero.
Se volete visitarli, cercate su Google Maps “Istarska pustinja”.

Buona visione

Val Rosandra ghiacciata

Viviamo anni caldi, inverni inesistenti o quasi, e certi spettacoli rischiamo di non vederli più.
Per fortuna alcuni eventi riusciamo a mantenerli vivi nella nostra mente e, con l’aiuto delle fotografie, rinfrescarci la memoria e riportarci a gustarli quasi come se fossimo lì a viverli.
Ecco quindi che, a metà febbraio 2021, dopo una decina di giorni gelidi, il torrente Rosandra, artefice dell’omonima valle nel territorio triestino, ha visto parte delle sue acque ghiacciarsi sopra rocce, alberi, tronchi. Come perdersi un simile evento? E come non immortalarlo! Quindi, via, reflex al collo, cavalletto e trekking. Questo l’esito! Buona visione

Trieste, 17 febbraio 2024

Era da molto che non fotografavo (e godevo) un tramonto a Trieste. Si tende a sostenere che siano tutti uguali, poi la natura ci conferma la sua eccentricità, la sua voglia di stupire, e avvolge la mia città di nebbia per diversi giorni; ma, chi vive in città, sa che spesso basta salire sul ciglione carsico e la nebbia rimane ai suoi piedi. E, con queste condizioni, se il sole trova un po’ di spazio all’orizzonte per farsi vedere prima di sparire, lo spettacolo è garantito.
A presto

Il carso triestino in autunno

Recuperando le foto recenti, o quasi, mi sono imbattuto in queste. L’autunno, con i suoi colori meravigliosi; il ciglione carsico di Trieste, in una mite giornata di sole. Il mix delle due cose diventa magia.

Questo è il sentiero CAI 23 che da Aurisina va verso nord-ovest, incrocia il sentiero CAI 1 lungo il quale si arriva alla vedetta Tiziana Weiss, una delle più belle del carso a mio parere, non tanto come vista, quanto come localizzazione: nel bosco fitto! Proseguendo avanti il sentiero diventa impegnativo e con i figli piccoli appresso non ho potuto concluderlo.

Buona visione

Immagine

Dal carso alla città

Sono passati più di tre anni dall’ultimo articolo, e me ne pento.
Ricominciare però lo ritengo necessario, non è giusto per il mio blog, né per tutti voi, continuare a tenere le mie fotografie a dormire nel mio hard disk.
Ricomincio da una foto singola, scattata 3 anni fa dal ciglione carsico di Trieste verso il golfo cittadino. Rientravo da un giro in bici invernale, mancava poco al tramonto, all’orizzonte un temporale, dove mi trovavo iniziava a piovigginare. Verso sudest, uno spiraglio lasciava passare le ultime luci del sole. Uno spettacolo non rarissimo in inverno qui dalle mie parti ma bisogna poter essere nel posto giusto e al momento giusto. Quel giorno ho avuto questa fortuna: CLIC!