Torrente Orvenco, Friuli Venezia Giulia

Ciao a tutti,
sabato scorso, approfittando di una bella giornata, ho fatto una gita lungo questo torrente. Ci sono vari sentieri, noi abbiamo fatto il più impegnativo, chiamato Troi des cascades, che è quello che affianca il fiume per tutto il tempo, o quasi.
Si parte dal ponte che fa da confine tra il paese di Artegna e quello di Montenars, sulla sponda destra del fiume. Il percorso si addentra subito nel bosco e, dopo una prima cascata, si inerpica parecchio, offrendo scorci stupendi del torrente e delle sue cascate prevalentemente formate da briglie. Una volta giunti in cima alla prima risalita, si continua in piano ma, dopo poco, si ridiscende lungo il torrente e lo si segue, tra rapide e altre cascate, fino a risalire nuovamente. Dopo un paio d’ore di cammino, si giunge presso un affluente che va guadato per giungere alla bellissima cascata Tulin (ultime due foto). Attenzione che i segnavia CAI sono presenti anche lungo la sponda destra di questo affluente, che però fa allungare il percorso (parlo per esperienza personale: noi siamo tornati indietro e abbiamo guadato il torrente – dall’altra parte, su un albero, si intravede un segnavia che però andrebbe ravvivato; manca inoltre, in quel punto, un cartello che indichi la cascata e eviti di cadere in errore). Guadato il fiume, c’è un bivio; proseguendo dritti si va a vedere la cascata, virando a destra invece ci si arrampica fino alla sua sommità, su cui è posto un grazioso ponte in legno, passato il quale, voltando a destra, si giunge al paese di Montenars. Si rientra poi ad Artegna seguendo la strada.
Il percorso è impegnativo, presuppone calzature adatte ed un minimo di allenamento. Noi l’abbiamo fatto con bambini (9 e 5 anni) in circa 5 ore e mezza, comprese soste e deviazioni errate, ma a mio parere ne vale davvero la pena.

Ora basta chiacchiere e facciamo parlare le foto.

Alla prossima

Il monte Festa, Friuli Venezia Giulia

Era luglio, ero in campeggio presso il Lago di Cavazzo, detto anche Lago dei 3 Comuni in quanto vi si affacciano 3 comuni friulani: Cavazzo Carnico, Trasaghis e Bordano.

Il posto è davvero molto bello, come tutti i laghi alpini, ricco di bei paesaggi e molto tranquillo. L’acqua però è davvero fredda, ma a luglio va benissimo.

Stando in riva al lago, alzo lo sguardo e vedo un forte in cima a uno dei monti situato sopra la sponda nord del lago: il Monte Festa. Decido quindi di inforcare la mia e-bike e di arrampicarmi fino lassù. Sentieri nei boschi fitti, vegetazione lussureggiante e paesaggi mozzafiato mi hanno accompagnato fino alla cima. Il forte è davvero particolare, anche se un po’ di degrado, internamente quantomeno.

A voi le foto di quella gita.

Alla prossima

Il Timavo – Da Skoflje a Grad Skolj

Ciao amici.

A dicembre ho fatto una passeggiata solitaria lungo la sponda del Timavo (Reka) in Slovenia. Son partito dal paese di Skoflje, parcheggiando presso il ponte che passa sul fiume stesso (prima foto).
La prima parte del sentiero è adatto a tutti, tranne qualche piccolo passaggio un po’ più impegnativo. Però dopo circa 20 minuti il percorso si fa più impegnativo e bisogna risalire una scalinata piuttosto ripida, fino a giungere alle rovine di un castello, Grad Skolj. Passato il castello, si passeggia tra i campi con il fiume in fondo alla gola che fa compagnia sonora e, a tratti, anche visiva. Successivamente si può ridiscendere, ma non avevo più tempo e sono rientrato. Già questa prima parte però offre scorci davvero notevoli. Ci tornerò però, voglio completare il percorso.

 

Grotta Marilena del Gobbo

Ciao amici

In quarantena per il COVID-19 finalmente trovo il tempo per dedicarmi al mio blog. E non finalmente in quarantena eh…come tutti voi, sono stufo anche io e allora teniamoci compagnia. Inoltre vorrei un po’ recuperare, ho pubblicato davvero poco negli ultimi mesi.

Vi presento quindi la grotta Marilena del Gobbo, situata nel paesino di Bristie sul carso triestino. Una grotta davvero spettacolare nonché piuttosto impegnativa dal punto di vista della progressione. Ma il salone che si trova in fondo vale veramente la fatica fatta.

Ringrazio, come sempre, chi mi ha permesso di vedere questa meraviglia e spero di riuscire a tornare presto a riabbracciare i compagni di gita e di andare con loro a vedere altre di queste bellezze.

Un giretto a Bled

A inizio dicembre ho visitato il famoso lago sloveno. Non era la prima volta, ma finora lo avevo fotografato male tutto sommato.

Non vi dico niente del luogo, è talmente famoso…non ricordo nemmeno se l’avevo già proposto qui sul blog. Ricordo delle foto in bianco e nero che feci qualche anno fa. Stavolta sono a colori però

Ciao ciao

Grotta Nino Prete – Trebiciano, carso triestino

Si sa, il carso triestino è pieno di cavità naturali, una più interessante dell’altra. Ho iniziato da poco questa nuova attività e, con passione, tento di perseguirla e di immortalare al meglio. Chi mi segue, sa che amo i paesaggi più che le close-up, pertanto raramente vedrete fotografie che ritraggono dettagli delle grotte, per quanto siano estremamente interessanti.

Detto ciò, sabato sono stato in questa grotta di medie dimensioni, non molto impegnativa, giustamente scelta dalla capogita per ricominciare dopo il break estivo (per me almeno, altri hanno praticato molto in montagna, ma io no!). Non ho molto da dire, se non che mi è piaciuta anche questa escursione e vi riporto quanto ho visto, più o meno; sì, perchè ancora non ho trovato il coraggio di estrarre la reflex mentre sono appeso in corda…prima o poi lo farò, promesso! Sì, va bene, la assicurerò bene a qualche moschettone, prometto anche questo…eheheh.

Un grazie agli amici del CAT per l’organizzazione e l’armo della grotta e un grazie agli “attori” che vedrete ritratti, che hanno arricchito gli scatti: Alessandro, Bastiano e Marco.

A voi la Nino Prete

Grotta delle Margherite – Carso Triestino

Finito il corso di speleologia, con gli amici del CAT (che ringrazio) siamo andati alla Grotta delle Margherite, nel carso triestino.

Una grotta davvero stupenda, con il giusto grado di impegno in corda, e il giusto divertimento. Era la mia prima esperienza in corda senza istruttore a fianco, prima esperienza in corda col sacco grande appeso all’imbrago e prima esperienza in corda per la mia reflex; è tornata sana e salva, nonostante una piccola caduta mi abbia fatto sudare freddo.

Avevo già avuto modo di fotografare in grotta, ma andando senza le corde avevo il mio zaino fotografico, 3 flash, meno adrenalina. Qui ero con 2 luci da caschetto e 2 fari a led da fotografia in studio, insomma, tutte luci continue. Ovviamente i compagni di gita mi hanno aiutato ad illuminare gli ambienti meglio possibile, ma devo dire che un buon sensore (e la mia D600 ce l’ha!!!) aiuta poi a recuperare molto in postproduzione, passaggio fondamentale! Vedrete dei pixel bianchi in alcuni scatti: non sono pixel compromessi, è il pulviscolo presente nell’aria dell’ultima sala della grotta, quella che ospita le “margherite” che le danno il nome. Le vedrete in una delle foto che vi propongo, e le riconoscerete sicuramente, sono delle conformazioni davvero spettacolari.

Buona visione e…alla prossima (…grotta!!!???)

Il molo Audace di Trieste ghiacciato

Come 6 anni fa, anche se un po’ meno a dire il vero, la bora prolungata con un freddo intenso di alcuni giorni hanno fatto sì che l’acqua del mare, alzata dal vento sul molo, si ghiacciasse. Il fenomeno è durato qualche giorno, io ho aspettato l’ultima mattinata per andarci, un po’ per tempo libero molto scarso, un po’ perché speravo in un po’ di sole…ma non per il caldo, ma per la luce. Ci sono andato alle 8 di mattina, e la luce era infatti particolarmente bella.

A voi

Artvize, Slovenia – Ha nevicato!

Quando nevica, sul carso triestino e sloveno, vado sempre a fare qualche giro, mi piace troppo, ma questo già lo sapete. La fantasia però vacilla, o meglio, vacillava. Ieri ho finalmente cambiato posto dopo anni, pur restando in zona, e sono andato ad Artvize, in Slovenia.

Per andarci bisogna prendere la strada che collega Trieste a Fiume (Rijeka – HR) e, una volta giunti a Materija, si svolta a sinistra seguendo l’indicazione per Arvize; la strada è piccolina e non sembra porti chissà dove, e invece porta qui, dove vedrete tra poco. Dall’alto ci sono paesaggi davvero mozzafiato; con la neve poi!

A voi