Castello scaligero di Soave

Nel veronese c’è una graziosa cittadina che si chiama Soave, famosa peraltro per l’omonimo vino bianco. La valle è dominata da un bellissimo castello medievale, in ottimo stato di conservazione, che si raggiunge con una piacevole passeggiata, ovviamente in salita.
Di castelli ne ho visti molti e questo è senz’altro uno dei migliori. Abbiamo potuto godere addirittura della guida gratuita che ci ha spiegato di tutto e di più sul castello, sulle famiglie reggenti, sui soldati che lo proteggevano, sulle battaglie, sul loro stile di vita, etc.
E’ stata davvero una bella esperienza che consiglio a chiunque.
A voi le foto.

Fotografia online

Sono sparito.

Si, lo so, e penso spesso a questo blog. Non è seguitissimo, non ne sentiranno la mancanza chissà quanti internauti, ma io sento la mancanza delle serate passate a coltivarlo. I motivi sono tanti e il principale è il tempo libero: 2 bambini richiedono tanto tanto sforzo. Ma nelle ultime settimane, ferie a parte, avrei potuto pubblicare qualcosa, qualche serata libera ce l’avevo, ma ho desistito. E oggi vi spiego il perché; anzi, i perché.

Il primo motivo è che vivo un periodo di fotografia egoistica. Girano online migliaia di fotografie migliori delle mie, lo so, ma la paura del furto, il fastidio che potrebbe derivarne, mi fa desistere dalla pubblicazione! La gente ruba tante fotografie, ne fa manifesti, loghi, sfondi, stampe per la casa! Sebbene di primo acchito potrebbe lusingarmi, a posteriori direi: ANCHE NO! Stampatevi i vostri selfie delle vacanze, le vostre scialbe foto di paesaggi fatte a mezzogiorno con l’orizzonte storto, le migliaia di foto scattate col cellulare, tutte uguali, e mai scaricate ne stampate. Le mie lasciatele qui, sono protette da copyright eh! OCIO!

Il secondo motivo è che mi sono appassionato molto alle foto dei miei 2 piccini; direte voi: pubblicale! NO! Pedofilia, maniaci, gente senza scrupoli…ho paura! Paura per loro, innocenti anime che quando vedono la reflex si mettono in posa (parlo del più grande ovviamente), anime per le quali mi butterei nel fuoco e che non voglio mettere a repentaglio per qualche like su facebook o bel commento su flickr. I miei amici e parenti possono sempre vedere i loro album stampati (si, stampo, e tanto, e faccio i loro album per quando saranno grandi, e per me/mia moglie oggi); per gli amici lontani, mi spiace davvero, ma non me la sento. Mandatemi una mail e vi girerò qualche scatto di Matteo e Francesco. Domani Matteo compie 4 anni e nelle altre 3 occasioni di compleanno lo festeggiai con un articolo qui che raccoglieva i migliori scatti dell’anno appena trascorso; quest’anno romperò questa tradizione per quanto ho detto sopra: PAURA!

Perdonatemi per adesso, passerà e tornerò a pubblicare, magari senza bimbi dentro, qualche foto. Oggi intanto pubblico questa

Controluce a Fusine

A presto

Bianco e nero – Non è solo desaturazione

Non sarò molto originale, ma mi va lo stesso di scrivere due righe sulla differenza tra un buon bianco e nero e un bianco e nero fatto così tanto per farlo.
Si, perché purtroppo ne vedo molti di b&n fatti agendo semplicemente sulla saturazione, ovvero azzerando banalmente i colori.

Uno scatto in monocromia non è soltanto uno scatto senza colori ma è uno scatto convertito in una certa maniera.
Ma andiamo con ordine: il momento del click. Ci sono due correnti di pensiero: chi ritiene necessario già scattare in funzione della conversione monocromatica, chi invece ci pensa dopo, in postproduzione. Poi c’è chi fa entrambe le cose, come me. Non dico di esser nel giusto, ma dico che a me va bene, funziona, o meglio, i miei b&n mi sembrano validi (poi ditemelo voi se è effettivamente così).

In seconda battuta, valutare la luce. Ci sono giornate in cui la luce davvero non permetterebbe altro se non di scattare per il b&n: mi riferisco ad esempio a giornate nebbiose o col cielo piatto senza nuvole ma grigio da far pena! Ecco, quelle sono giornate votate alla monocromia. Altre volte si fanno scatti monocromatici anche da foto che funzionano perfettamente a colori e quindi solo per il gusto di farle. Da qui discende il mio consiglio di non scattare mai in b&n direttamente in macchina, per due ragioni: potrebbe piacervi lo scatto a colori e quindi potreste decidere di tenere quello; potrete passare dal colore al b&n in un secondo momento: è davvero un’operazione veloce.

Detto ciò, dico, insomma, alla fine della fiera, cosa conta? Beh, il risultato no? E quindi l’importante è fare un buon b&n! Quel che più conta è non limitarsi a desaturare una foto a colori perché il risultato si discosterà molto dai b&n che vedete in giro, e ne resterete delusi.

Vi starete chiedendo: tutte ste chiacchiere ma questo qui alla fine ancora non ci ha detto come si fa un buon b&n. Innanzitutto bisogna agire sulla luminosità di ogni singolo canale colore, bisogna agire sul contrasto, sulla luminosità generale, sulle curve, sull’istogramma. Io non uso nessuno dei tanti metodi che si trovano in giro in rete (cercatene su youtube se volete), o magari lo uso senza saperlo, nel senso che vado a caso, in base al risultato che voglio ottenere e allo scatto che ho a disposizione, a quello che mi ha trasmesso la scena immortalata mentre scattavo, a volte a quello che mi sento nel momento in cui lo lavoro al computer: spazio alla fantasia, sempre se resta una fantasia realistica (si, è un concetto insensato, me ne rendo conto, ma rende l’idea, la mia idea, di fotografia: immortalare la realtà il più possibile). Ecco, quest’ultimo concetto è proprio il più assurdo: sappiamo tutti che noi vediamo il mondo a colori, quindi forse la postproduzione meno realistica è proprio quella monocromatica!

Ora veniamo a degli esempi:

1. Scatto fatto a colori senza pensare di convertirlo in bn; infatti ve lo propongo anche a colori:

a. Scatto nudo e crudo, così come l’ho scattato

1

b. Postproduzione a colori

Abbazia-colore

c. Conversione in b&n semplice (desaturazione e basta)

desaturata

d. Conversione in b&n studiata

Abazzia

2. Foto studiata per il b&n:

a. Scatto nudo e crudo, così come l’ho scattato

DSC_5354-come-oggetto-avanzato-1

b. Conversione in b&n semplice (desaturazione e basta)

DSC_5354-come-oggetto-avanzato-1

c. Conversione in b&n studiata:

Ferrara-(10)

Spero con queste mie righe e considerazioni di avervi dato qualche utile spunto di riflessione, di avervi aiutato a ragionare e di invogliarvi a studiare il bianco e nero e i molteplici aspetti che lo riguardano, evitandovi quindi altre delusioni su conversioni non soddisfacenti.

Alla prossima!

Liebster Award!

Grazie a flaminiatorni.wordpress.com per avermi nominata al Liebster Award! Non sapevo che esistessero le tag tra i blogger e credo sia una buona opportunità per conoscerci meglio.

Le regole:

  • Ringraziare il blog che ti ha nominato
  • Rispondere alle 10 domande
  • Nominare altri 10 blog con meno di 200 followers
  • Comunicare la nomina ai blog candidati

Perché hai aperto un blog?

Volevo condividere questa mia passione per la fotografia con un qualcosa di mio che si distaccasse dai vari siti classici di fotografia.

Ci parli un po’ delle tue passioni?

La mia passione più grande è l’oggetto di questo blog. Tra le altre cose, sciare, viaggiare, il mare, la mountain bike. Ma quel che supera ogni cosa è mio figlio.

Quanto pensi che i commenti e le interazioni siano utili per un blogger e in che modo?

Beh, è un blog, non un forum. Sicuramente può arricchire me e anche altri internauti, ma trovo forse più importante comunque avere seguito prima di tutto.

Di cosa parli nel blog?

Io parlo poco, le foto lo fanno per me. Quando mi metto a descrivere, lo faccio in modo storico, geografico e raramente emozionale, ma il più delle volte mi distacco e sono volutamente didascalico.

Hai creato un rapporto di amicizia con altri blogger? Vi siete mai conosciuti personalmente?

Ancora no.

Come immagini il tuo blog tra due anni? Vorresti vederlo crescere/cambiare e in che modo?

Pian piano si cresce, si arricchiscono le pagine, si ampliano i contenuti. In questi 3 anni sono cresciuto tanto ma il blog ancora deve trarne il giusto giovamento: dovrei avere più tempo da dedicargli, ma si fa quel che si può.

La cosa che sai fare meglio?

Boh? In ambito fotografico, i paesaggi. Credo di essere un buon padre e anche un buon marito.

Quanto tempo dedichi al tuo blog?

Meno di quello che vorrei. Se pubblico una volta alla settimana son già contento, però non demordo.

Come nascono i tuoi post?

Dalla voglia della serata e dall’arricchimento dei progetti in itinere. Ora ne ho due, ma se scatto cose nuove, cerco di pubblicarle al più presto; ad esempio, se fossi uscito oggi a fare una sessione al tramonto, pubblicherei quella a brevissimo.

Ora tocca a:

https://francovisintainer.wordpress.com/

https://pistolato.wordpress.com/

http://bloodyivy.it/

http://ianstuartphotographer.com/

https://ortaelena.wordpress.com/

https://parloditeognigiorno.wordpress.com/

https://vannibras.wordpress.com/

Top 10 Tips For Getting Good Toys and also Games

https://cristinatoso.wordpress.com/

http://danieledemarco.com/

Ferrara

A novembre, andando in Toscana, ho fatto scalo a Ferrara. Meritava fare una visita alla città estense, vedere i suoi vicoli, la grande piazza, la favolosa cattedrale.
Devo dire che mi è piaciuta molto, l’ho trovata a misura d’uomo e davvero vivibile. Ovviamente la conosco poco per fare una valutazione vera, ma l’impressione conterà pure qualcosa no?
Ad ogni modo, ho raccolto un po’ di immagini e, vista la luce trovata, ho subito concepito gli scatti per farli monocromatici; spero che la scelta sia di vostro gradimento.

Buona visione

Schegge d’Istria – Conclusioni

Ciao a tutti.

La mostra “Schegge d’Istria” si è conclusa una decina di giorni fa; ma, oltre al vivo ricordo di una serata davvero speciale, o il ricordo di apprezzamenti ricevuti che fanno arrossire e lusingano molto, alcune cose le devo e le voglio scrivere qui e condividerle con voi. Inizio da qualche breve passaggio del discorso dell’amico Fabrizio Ortolani, che non finirò mai di ringraziare per le belle parole che ha speso in quell’occasione; come gli dissi in diretta, ero quasi imbarazzato, nel senso buono ovviamente, in certi suoi passaggi.

“Marco dell’Istria conosce tanto. È una terra che ama, che ha girato in lungo e in largo e che ha studiato a fondo. Questa mostra è solo l’inizio di un grande progetto per raccontare l’Istria, e dietro a questo progetto c’è tantissimo lavoro e tantissima passione. Sono ormai due anni che Marco vi si dedica, ha visitato più di 40 paesini … Il sogno è di poter, un giorno, pubblicare un libro.”

“Le foto di Marco ci parlano, se mi passate questa sinestesia tra immagine e suono e quello che ci raccontano è un invito alla scoperta. Le foto non ci rivelano tutto subito, ci chiamano a far un passo immaginario dentro lo scatto.”

“La scelta di immortalare rovine, luoghi abbandonati seppur ancora di grande fascino, ti fa chiedere cosa c’era prima, ti stimola ad immaginare come doveva essere la bellezza originaria.”

“La scelta del titolo “Schegge d’Istria” è calzante. Queste foto sono schegge, un qualcosa di piccolo che ci rimane dentro, senza provocarci dolore ma instillandoci curiosità e voglia di scoprire.”

“Si dice che un fotografo è bravo se riesce a raccontare la sua storia, e io credo che in questo Marco abbia centrato perfettamente l’obiettivo.”

E devo dire che rileggere queste frasi mi fa davvero effetto. Come ha osservato mio fratello, Fabrizio è stato più che bravo: ha preparato un bel discorso e l’ha sviluppato attirando l’attenzione sulle fotografie appese e su di me, senza voler quindi esserne lui il protagonista. Anche in questo, dunque, si è rivelato un azzeccato narratore. Quindi ancora un grazie te lo meriti, amico mio.

Vi riporterei passaggi di scritte trovate sul libro degli ospiti, ma forse qui sarebbe inadatto il luogo e magari chi ha scritto quelle righe si troverebbe in imbarazzo; mentre ciò che di sicuro merita menzione è l’articolo apparso su “L’Arena di Pola”, il giornale dell’Associazione del “Libero Comune di Pola in esilio”. Mi è dispiaciuto molto non esser riuscito a parlare col loro direttore Paolo Radivo che immagino quanto me volesse scambiare quattro chiacchiere. Tuttavia un suo articolo ne è uscito, e qui ve lo riporto. Ha pure aggiunto una foto, correttamente richiesta al sottoscritto, fra le 3 che l’avevano colpito maggiormente. E la foto, ovviamente, chiude questo articolo.

Schegge d’Istria

E’ stata visitabile dal 15 dicembre al 7 gennaio nella sala del Circolo Aziendale “Generali” di Piazza Duca degli Abruzzi 1 a Trieste la mostra fotografica di Marco Olivo dal titolo Schegge d’Istria. Il pubblico ha potuto ammirare le riproduzioni di 36 delle circa 1.000 immagini a colori scattate da questo 34enne dipendente delle Assicurazioni Generali che abbina la passione per la fotografia con la ricerca delle proprie radici familiari. Quella esposta era solo una summa di un suo più vasto progetto di ricerca teso ad immortalare angoli, scorci e paesaggi suggestivi della penisola. Le località contemplate nella mostra erano 26. Di queste, 18 si trovano oggi in Croazia: Abbazia, Canale di Leme, Cittanova, Colmo, Cottole, Dignano, Fasana, Fianona, Grisignana, Montona, Moschiena, Piemonte, Pola, Portole, Rovigno, Rozzo, San Lorenzo del Pasenatico e Vermo. 6 si trovano Slovenia: Capodistria, Cristoglie, Pirano, Saline di Sicciole, San Sergio e San Servolo. Solo una infine si trova in Italia: Muggia.

All’inaugurazione Fabrizio Ortolani ha rilevato come quasi tutte le immagini siano state riprese con il grandangolo, che consente una più ampia messa a fuoco, e abbiano avuto una postproduzione non invasiva. «Queste foto – ha aggiunto – ci parlano al cuore, ci attivano l’attenzione su un dettaglio e ci invitano alla scoperta dell’Istria. In esse la presenza umana è molto rara, come se l’Uomo ci ritornasse in punta di piedi dopo gli anni della rovina e del degrado». «Spesso – ha aggiunto Olivo – visitiamo posti lontani e dimentichiamo ciò che di bello abbiamo vicino. Questa mostra esorta a riscoprire le nostre origini, che per almeno metà di noi sono istriane».

Paolo Radivo

Quanto alle mie impressioni, credo che l’esperienza forse più bella della mia avventura fotografica sia stata proprio questa esposizione; e questo per quanto diceva Fabrizio: amo l’Istria, e poterla esporre in un luogo importante è stata davvero una grande soddisfazione; e non crediate che mi fermi qui! L’Istria da me scattata finirà inevitabilmente anche in altri lidi e in altre esposizioni. Quindi, se non avete avuto modo di passare al CRAL delle Generali, spero vi farete vivi in futuro.

Ed ora chiudo con la foto promessa, foto che avete già visto e rivisto, ma che io ogni volta che vedo, osservo con piacere! Mi piace davvero molto questo scatto.

Verso-la-torre-copia

Il riassunto che porta alla foto dell’anno

Ciao a tutti.

L’anno sta finendo ed è arrivato il momento di tirare le fila di questo 2014. L’annata è stata a dir poco interessante e, se avete voglia di leggermi, ve la racconto, altrimenti passate alla fine dove lancio il solito sondaggio.
Dopo un annata dura, già a inizio gennaio ho fatto una bella gita dall’amico Roberto a Bologna; ne sono scaturiti ben 3 di articoli a riguardo qui sul blog.
Poi a febbraio ho proseguito fotografando le Saline di Sicciole (SLO) in solitaria, in un freddo pomeriggio invernale. Si trattava del 28 febbraio, un venerdì uggioso ma con qualche bagliore al tramonto.

Da quel giorno sono stato molto prolifico, e l’apice dell’anno l’ho toccato proprio il weekend successivo, quando con gli amici Paolo e Roberto mi sono fatto un weekend fotografico in giro per l’Istria. Dal venerdì alla domenica pomeriggio è stata davvero una sessione quasi continua, interrotta solo da battute, bevute e dormite.
Il resto dell’anno è stato ricco di gite famigliari qui e la; ricordo una giornata in giro per la costa tra Trieste e Grado, ricordo una gita a Lubiana, il weekend lungo sul lago di Garda, un altro in Carinzia (Austria).

Poi le gite estive in Istria, necessarie a continuare il mio impegno nel progetto istriano di cui alla pagina dedicata. Voi penserete che vista l’estate piovosa sia stato sfortunato: è l’esatto contrario!!! Il caldo e il cielo ricco della foschia data dalla calura estiva sono nemici della fotografia. Meglio qualche nuvoletta qui e la, o qualche cielo bello carico a rendere teatrale il paesaggio.

Ho fatto poi altre 2 gite in solitaria, una a Idrija e l’altra sempre in Istria.

In autunno è scattata la consueta uscita stagionale in notturna a Venezia.

E poi foto spot, qui e la, a Trieste e dintorni, col mio piccolo Matteo a seguirmi o ad entrare nell’obiettivo.

Infine la vacanza nel Chianti, dove ho potuto immortalare i colori autunnali che tingevano i vigneti toscani, nonché dei bei paesi e cittadine di stampo medievale. Finora ho pubblicato soltanto i vari paesaggi, ma pian piano riuscirò a condividere anche quanto fatto nelle varie località. Lo so, dovevo pubblicarle nel 2014, ma sono stato molto impegnato ultimamente.

In conclusione, non ho ancora finito la postproduzione di tutte le foto fatte quest’anno, ma vi posso dire che sono davvero tante e molte mi soddisfano assai.

Ma, si sa, le foto non sono solo fine a se stesse. Ho avuto l’onore di immortalare il piccolo Giacomo, figlio di amici, il giorno del suo battesimo; ne è uscito un book che ho regalato ai genitori e che hanno apprezzato.
Oltre a questo, ho fatto un paio di esposizioni. Una nell’ambito della manifestazione “Le vie delle foto”, l’altra che è in piedi in questo periodo al Circolo Aziendale Generali. Anzi, festività permettendo, andate a vederla se potete, sarà disponibile fino al 7 gennaio compreso.

Detto ciò, anche quest’anno, come l’anno scorso, vi propongo il sondaggio per capire il vostro gradimento e scegliere gli sfondi per il blog per il 2015. Saranno sempre le 3 sul podio ad aggiudicarsi i quadrimestri.

Ecco a voi le 25 candidate.

 

 

 

Cin cin

Oggi il periodo natalizio è entrato nel vivo. Tutti in giro a prendere i regali, a brindare alle festività e a cenare in compagnia di colleghi, amici e quant’altro.

Oggi quindi vi auguro a modo mio Buone Feste, e lo faccio così:

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Schegge d’Istria – Mostra fotografica personale

Con estrema gioia e molto entusiasmo, nonché molta emozione, scrivo queste righe.

La prossima settimana inauguro una mostra personale intitolata “Schegge d’Istria”; mostra che vuole essere un’anteprima del mio piccolo-grande progetto relativo appunto alla penisola adriatica.

Il presente articolo inaugura peraltro quella che è la nuova pagina di questo sito. Pagina che vedrà via via immortalate le località che già ho avuto modo di fotografare e che, nel tempo, verrà arricchita dalle foto che verranno, spero, presto. Qui il link alla pagina.

Ma veniamo alla locandina della mostra, con i dettagli di dove dovete andare per vederla. Per qualsiasi domanda, chiedete pure.

Personale di

MARCO OLIVO

Rovigno-(9)

Schegge d’Istria

dal 15 dicembre 2014 al 7 gennaio 2015

Circolo Aziendale – GENERALI

Piazza Duca degli Abruzzi 1 – VI piano

Fotografia e moda: E’ roba che va?

Oggi ripensavo agli apprezzamenti che ho ricevuto sulle mie ultime foto pubblicate e ai vari like e mi piace che vedo sui social, più o meno dedicati alla fotografia, sia su foto mie che di altri.

Un mio amico usa questa espressione: “è roba che va!”. Ed è emblematica proprio in questo contesto.
Anche la fotografia ‘soffre’ di moda; ultimamente ‘è roba che va’ i bianchi e nero e le lunghe esposizioni, ‘è roba che va’ le foto con soggetti al tramonto ma che siano possibilmente poco banali; ‘è roba che va’, e più delle altre, la combine di più di questi elementi!  In più i paesaggi devono essere saturi! Io non capisco perché la supersaturazione sia ‘roba che va’! Dovrebbe andare l’uso di toni naturali, vi pare?

Ma perché scrivo tutto ciò? Esco da un’esposizione dove la foto che rispettava qualcuno di questi parametri non se l’è filata nessuno e dove invece l’entusiasmo è ricaduto, da parte del 98% dei visitatori, su una foto che sui social ha ricevuto pochissimi consensi; al che mi son messo a pensare ai motivi che portano a tutto ciò e, vi garantisco, non ne ho trovati. Magari qualcuno di voi potrebbe illuminarmi.

Ad ogni modo, vi lascio con la foto pomo della discordia, apprezzata dai visitatori di una mostra e bistrattata online; e vi chiedo se secondo voi “è roba che va”?

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