Trieste monocromatica

E’ passato quasi un mese dall’ultimo articolo. Che dire, impegni di tutti i tipi e computer quasi sempre spento. Oggi però finalmente ho trovato una mezz’oretta e quindi vi propongo un articoletto per continuare il viaggio nella mia città.
Stavolta per voi 5 scatti in bianco e nero:

1. Parcicolare del Parco Revoltella;

2. Canal Grande da dietro la ringhiera sul Ponte Rosso;

3. Il Molo Audace rafficato dalla bora;

4. Il bacino del porto Vecchio ripreso dal Molo IV col suo pontone antico chiamato Ursus

5. Un vechcio palazzo malandato in Via degli Artisti, poco distante dal Teatro Romano.

Alla prossima

Bianco e nero – Non è solo desaturazione

Non sarò molto originale, ma mi va lo stesso di scrivere due righe sulla differenza tra un buon bianco e nero e un bianco e nero fatto così tanto per farlo.
Si, perché purtroppo ne vedo molti di b&n fatti agendo semplicemente sulla saturazione, ovvero azzerando banalmente i colori.

Uno scatto in monocromia non è soltanto uno scatto senza colori ma è uno scatto convertito in una certa maniera.
Ma andiamo con ordine: il momento del click. Ci sono due correnti di pensiero: chi ritiene necessario già scattare in funzione della conversione monocromatica, chi invece ci pensa dopo, in postproduzione. Poi c’è chi fa entrambe le cose, come me. Non dico di esser nel giusto, ma dico che a me va bene, funziona, o meglio, i miei b&n mi sembrano validi (poi ditemelo voi se è effettivamente così).

In seconda battuta, valutare la luce. Ci sono giornate in cui la luce davvero non permetterebbe altro se non di scattare per il b&n: mi riferisco ad esempio a giornate nebbiose o col cielo piatto senza nuvole ma grigio da far pena! Ecco, quelle sono giornate votate alla monocromia. Altre volte si fanno scatti monocromatici anche da foto che funzionano perfettamente a colori e quindi solo per il gusto di farle. Da qui discende il mio consiglio di non scattare mai in b&n direttamente in macchina, per due ragioni: potrebbe piacervi lo scatto a colori e quindi potreste decidere di tenere quello; potrete passare dal colore al b&n in un secondo momento: è davvero un’operazione veloce.

Detto ciò, dico, insomma, alla fine della fiera, cosa conta? Beh, il risultato no? E quindi l’importante è fare un buon b&n! Quel che più conta è non limitarsi a desaturare una foto a colori perché il risultato si discosterà molto dai b&n che vedete in giro, e ne resterete delusi.

Vi starete chiedendo: tutte ste chiacchiere ma questo qui alla fine ancora non ci ha detto come si fa un buon b&n. Innanzitutto bisogna agire sulla luminosità di ogni singolo canale colore, bisogna agire sul contrasto, sulla luminosità generale, sulle curve, sull’istogramma. Io non uso nessuno dei tanti metodi che si trovano in giro in rete (cercatene su youtube se volete), o magari lo uso senza saperlo, nel senso che vado a caso, in base al risultato che voglio ottenere e allo scatto che ho a disposizione, a quello che mi ha trasmesso la scena immortalata mentre scattavo, a volte a quello che mi sento nel momento in cui lo lavoro al computer: spazio alla fantasia, sempre se resta una fantasia realistica (si, è un concetto insensato, me ne rendo conto, ma rende l’idea, la mia idea, di fotografia: immortalare la realtà il più possibile). Ecco, quest’ultimo concetto è proprio il più assurdo: sappiamo tutti che noi vediamo il mondo a colori, quindi forse la postproduzione meno realistica è proprio quella monocromatica!

Ora veniamo a degli esempi:

1. Scatto fatto a colori senza pensare di convertirlo in bn; infatti ve lo propongo anche a colori:

a. Scatto nudo e crudo, così come l’ho scattato

1

b. Postproduzione a colori

Abbazia-colore

c. Conversione in b&n semplice (desaturazione e basta)

desaturata

d. Conversione in b&n studiata

Abazzia

2. Foto studiata per il b&n:

a. Scatto nudo e crudo, così come l’ho scattato

DSC_5354-come-oggetto-avanzato-1

b. Conversione in b&n semplice (desaturazione e basta)

DSC_5354-come-oggetto-avanzato-1

c. Conversione in b&n studiata:

Ferrara-(10)

Spero con queste mie righe e considerazioni di avervi dato qualche utile spunto di riflessione, di avervi aiutato a ragionare e di invogliarvi a studiare il bianco e nero e i molteplici aspetti che lo riguardano, evitandovi quindi altre delusioni su conversioni non soddisfacenti.

Alla prossima!

Ancora un po’ di Trieste

Ho preso un buon ritmo con sti articoli della mia città, quindi eccovene un altro; stavolta in bianco e nero però.

Vi porto in questi 5 posti:

1. Canal Grande;

2. Un particolare della fontana di Piazza Goldoni;

3. Piazza della Borsa davanti alla Camera di Commercio;

4. Una visuale particolare di Piazza Goldoni dalla cima di Scala dei Giganti, che porta a San Giusto;

5. Il Parco della Rimembranza a San Giusto.

Ferrara

A novembre, andando in Toscana, ho fatto scalo a Ferrara. Meritava fare una visita alla città estense, vedere i suoi vicoli, la grande piazza, la favolosa cattedrale.
Devo dire che mi è piaciuta molto, l’ho trovata a misura d’uomo e davvero vivibile. Ovviamente la conosco poco per fare una valutazione vera, ma l’impressione conterà pure qualcosa no?
Ad ogni modo, ho raccolto un po’ di immagini e, vista la luce trovata, ho subito concepito gli scatti per farli monocromatici; spero che la scelta sia di vostro gradimento.

Buona visione

Bologna – Il Santuario della Madonna di San Luca

Un po’ fuori Bologna, sul Colle della Guardia, sorge questo santuario. Vi invito a leggere, se vi interessa, qualche cenno di questa struttura. La cosa interessante è il portico che conduce dalla città fino a quassù, a circa 300 mslm. La costruzione è davvero imponente ed è piacevole camminare sotto e dentro i suoi porticati, sulle sue scale, osservare la gente che vi passeggia, vi arriva in bicicletta o facendo jogging.
Gli scatti che propongo sono diurni e notturni. Ho scelto anche qui delle conversioni in bianco e nero, per i soliti motivi peraltro. So che in un reportage non si dovrebbero mescolare colori e bianco e nero, ma per queste uscite bolognesi ho deciso che me ne frego

Buona visione

Bologna

Per la Befana sono stato nel capoluogo emiliano a trovare un amico ‘maniaco’ delle immagini come me. A dire il vero poi eravamo in 3 e abbiamo girato un pochino la città, dal santuario di San Luca, al centro cittadino, salendo su terrazze panoramiche o semplicemente osservando la gente godersi una giornata di sole e tepore invernale. Ho raccolto un po’ di scatti, in parte convertiti in bianco e nero, in parte scattati la notte, in parte entrambe le cose, che ritraggono ciò che ho visto (più o meno) in quelle 24 ore (circa) di permanenza. Non starò qui a raccontarvi la storia di Bologna, non è mio compito ne mio interesse, e ripeterei solo cose tranquillamente reperibili on-line ovunque. Siamo qui per delle fotografie, e fotografie siano. E visto che di scatti ne ho parecchi, ho deciso di dividerli in più articoli che proporrò oggi e nei giorni venturi.

Iniziamo con le foto della città diurna, a colori e in bianco e nero. Le conversioni in bianco e nero le ho scelte perché il soggetto non si adattava troppo ai colori, o la luce era più adatta. Le foto dall’alto sono scattate dal terrazzo panoramico della Basilica di San Petronio. Se capitate a Bologna, saliteci, ne vale la pena. Un altro posto che vi consiglio è la piazza antistante la Basilica di Santo Stefano, bellissima davvero.
Non siamo saliti sulla Torre degli Asinelli, ma me lo riservo per la prossima visita
Buona visione a tutti.

Il Castello di Porto Re

Porto Re, in croato Kraljevica, è una piccola cittadina a metà strada tra Fiume (Rijeka) e il ponte che conduce a Veglia (Krk). Affacciata al mare, dove trova posto un piccolo porto industriale, questa cittadina vanta un castello, titolato alla dinastia dei Frangipane. Al suo interno trova spazio un piccolo ristorante. Le condizioni del castello non sono proprio delle migliori, come vedrete, ma forse anche questo lo rende interessante.
Visto il soggetto, ho optato per una conversione in bianco e nero. Spero sia di vostro gradimento