Piemonte d’Istria

Inizio l’avventura della nuova pagina sull’Istria da questo paese, Piemonte. L’avevo già trattato qui su Photopivo, ma lo ripropongo volentieri.

A 240 mslm, a circa 7 km da Grisignana si trova, aggrappato a un cucuzzolo, Piemonte d’Istria, Zavrsje in croato. Un tempo era un paese abbastanza importante, dotato di stazione intermedia della ferrovia che collegava Trieste a Parenzo, la cosiddetta ‘Parenzana’.
La storia di questo borgo, come quella di tutti i borghi circostanti, è molto travagliata. Si passa dal Marchese d’Istria al patriarcato d’Aquileia a matrice feudale, per poi passare alla dominazione dei conti goriziani e poi di quelli di Pisino. Venezia la occupò, ma non riuscì a tenerla a lungo, complice la volontà dei conti croati di Veglia di riprenderselo e i tentativi triestini di controllare Piemonte per contrastare Pisino.

Ci fu poi il governo austriaco per un paio di secoli, intervallati da incursioni turche e ungheresi. Infine arrivò la reggenza veneziana che perdurò fino alla caduta della Serenissima per poi tornare sotto l’Austria fino al 1918. Tra le due guerre fu l’Italia a possedere la zona per poi passare, nel secondo dopoguerra, sotto il controllo croato.

Si può quindi capire quanto importante e strategico fosse questo piccolo borgo, dotato di cerchia murarie e castello fortificato che davano un ottimo controllo su tutta la bella valle sottostante.

Oggi purtroppo versa in uno stato di abbandono quasi totale, ed è un gran peccato perché è davvero una perla di posto

Grisignana, Istria centro-settentrionale, Croazia

Grisignana (Groznjan in croato) è una piccola cittadina dell’Istria verde. E’ arroccata su di una collina a 275 mslm e domina la valle sottostante, una zona rigogliosa ricca di coltivazioni. Di cose da vedere ce n’è tante, scorci, mura, chiese, costruzioni veneziane e  medievali, belle piazze  e ricche decorazioni qui e la.

A partire dalla preistoria il centro fu popolato; vi si trovano infatti i resti di un castelliere. A seguire fu fortezza romana e successivamente il Marchese d’Istria la donò alla Chiesa Aquileiese. Poi ci furono varie dominazioni e fin dal tredicesimo secolo si insediarono famiglie slave nei fertili territori circostanti. Successivamente fu ceduta ai nobili friulani, poi alla Capitanìa di Umago e infine alla signoria veneziana. Dopo la peste del 1630 per diverso tempo fu un luogo desolato, per poi rinsavire solo in parte. Oggi resta viva d’estate, grazie a qualche bel concerto dal vivo che attira numerosi turisti.

Io l’ho visitata in inverno perché volevo assaporare la sua tranquillità e godermi le sue bellezze indisturbato. Ho scattato queste foto qualche giorno fa di prima mattina, qualora vi piacesse il tipo di luce che vedete ritratta, andateci entro le 10 in inverno, magari in una giornata di lieve borino.

Se volete approfondire aspetti storico culturali, vi invito ad acquistare il libro di Dario Alberi “Istria”, da cui ho tratto i brevi cenni qui riportati. Su questo tomo troverete tutto ciò che volete sapere della penisola croata.

Villa Revoltella

A Trieste, tra Cattinara e Rozzol, c’è la Villa Revoltella. In pratica si tratta di un parco con annessa villa e chiesetta, qualche fontana, altre costruzioni varie, fatta a livelli con scalinate e stradine, statue, ornamenti vari. Insomma, un gran bel posto per fare 2 passi, godersi l’aria aperta a pochi passi dal centro città. La villa fu fatta costruire da Pasquale Revoltella, imprenditore triestino di origini veneziane, personaggio carismatico che promosse varie cose, dalla costruzione del vicino edificio chiamato Ferdinandeo, all’appoggio per la costruzione del canale di Suez e la partecipazione di Trieste all’impresa.

Oggi i triestini ci portano i bimbi perché il parco ospita anche giochi vari, un campetto da basket e spazio per correre e giocare nel verde; i triestini ci passeggiano e si godono i fiori primaverili, la fontana col laghetto dei pesci, la messa nella piccola chiesetta, dove qualcuno pure si sposa, nonostante l’esigua capienza, preferendo un posto esclusivo per il giorno del fatidico “si”.

Domenica scorsa c’ho fatto un giretto (veloce peraltro) a scopo architettonico, con la promessa di tornarci quando cala il sole per farci una notturna e, soprattutto, tornare per concentrarmi sui particolari. Intanto vi propongo questo mix architettonico/paesaggistico

Bologna – Il Santuario della Madonna di San Luca

Un po’ fuori Bologna, sul Colle della Guardia, sorge questo santuario. Vi invito a leggere, se vi interessa, qualche cenno di questa struttura. La cosa interessante è il portico che conduce dalla città fino a quassù, a circa 300 mslm. La costruzione è davvero imponente ed è piacevole camminare sotto e dentro i suoi porticati, sulle sue scale, osservare la gente che vi passeggia, vi arriva in bicicletta o facendo jogging.
Gli scatti che propongo sono diurni e notturni. Ho scelto anche qui delle conversioni in bianco e nero, per i soliti motivi peraltro. So che in un reportage non si dovrebbero mescolare colori e bianco e nero, ma per queste uscite bolognesi ho deciso che me ne frego

Buona visione