Scegliere la location

Ciao a tutti.
Qualche giorno fa mi sono soffermato a riflettere su un tema abbastanza importante, ossia scegliere la location giusta per le nostre fotografie. Ovviamente il discorso è molto complesso perché dipende dal tipo di fotografia che facciamo. Non capendone un fico secco di certe tipologie di foto tipo le macro, mi soffermerò su quelle che conosco (più o meno) meglio: paesaggistica e architettonica.

Prima però facciamo un preambolo su quelle che sono le cose che io ritengo importanti per la riuscita della foto. Riassumendo:

  • tempo: studiare la composizione, rilassarsi per sfruttare la miglior condizione mentale possibile e contemplare il soggetto sono tutte cose importantissime. La paesaggistica non è la classica branca “punta e scatta”, il paesaggio va vissuto e assimilato prima di scattare; per l’architettura vale lo stesso, ma semplicemente perché i palazzi, gli scorci, le vie, possono avere angolazioni pessime e altre eccezionali.
  • voltarsi: a volte camminiamo in qualche posto, qualche stradina o qualche sentiero, e non ci convince ciò che vediamo. Provate a girarvi perchè cambiando la visuale cambia tutto, credetemi!
  • luce naturale adatta: generalmente non bisogna scattare nelle ore centrali della giornata; la luce dura appiattisce tutto e colora in modo poco accattivante le linee della natura/architettura. Meglio scattare all’alba e al tramonto, o in prossimità di essi; ovviamente incide la stagione e la condizione meteo: se è nuvoloso e siamo a gennaio le ore centrali della giornata vanno benissimo (ma malissimo al tempo stesso); in architettura, in particolare se si pensa ad un reportage in bianco e nero, è addirittura preferibile il tempo nuvoloso. Tuttavia io non disprezzo le ore più dure, ne escono cose interessanti anche se sulla carta sembrerebbe di no.
  • attesa: a volte una nuvola che passa e oscura il sole può rovinarci lo scatto. A volte un’onda che si infrange o un gabbiano che sta per attraversare il panorama che sta davanti al mirino possono arricchire non poco la nostra fotografia: osserviamo quindi tutto ciò che accade e che influenza/influenzerà la luce e la scena. Nell’esempio sotto, senza gabbiano la foto sarebbe molto più statica e più banale.Skara-tempestosa-copia
  • impostazioni di scatto: usare diaframmi mediamente chiusi che diano un’adeguata profondità di campo (F/9-F/11 sono solitamente i più utilizzati), evitare di alzare gli ISO, se possibile. Per questo, meglio avere il cavalletto perché non sempre avremo le condizioni di luce ideali.
  • filtri: per alcune occasioni sono necessari; consigliato il polarizzatore quando si esce col sole, usare dei neutral density per le lunghe esposizioni, utili per effetti sulle nuvole o sull’acqua o per far “sparire” le persone in movimento. In generale un paesaggista qualche filtro deve averlo, per fare architettura sono meno importanti, ma comunque utili a volte.
  • obiettivo: beh, i paesaggi si fanno a tutte le focali, ma quelle wide sono più adatte. Io amo gli ultrawide, ma non a tutti piacciono, quindi bisogna trovare il proprio gusto personale. Per l’architettura ci sarebbero lenti specifiche, sennò poi bisogna lottare in postproduzione con le linee cadenti, e comporre anche per avere margine per raddrizzarle. Qui un doppio esempio: senza e con correzione delle linee cadenti

Senza-titolo-1

Veniamo ora al tema clou, la location. Ho notato che, per quanto uno possa amare un hobby, non bisogna imporselo. La prima regola è quindi uscire per divertirsi e, per farlo, è necessario avere la voglia di fotografare; ma, non essendo assoluta, bisogna valutare cosa si ha voglia di fotografare. Ad esempio, qualche giorno fa avevo una gran voglia di architettura e ho fatto visita ad una villa triestina. Mi è piaciuto un sacco, ma se ci fossi andato con una modella per fare ritrattistica ambientata non so mica se mi sarebbe piaciuto così tanto perché quel giorno avevo voglia di architettura.

Ad aprile, nella stessa location, ho fatto un bel reportage a mio figlio Matteo (se non ve lo ricordate, eccolo qua) e quel giorno di architettura avevo zero voglia, eppure la ritrattistica mi è uscita bene.

Un’altra volta sono andato lungo un fiume per fare lunghe esposizioni, ma non ero ispiratissimo, e il risultato non mi ha poi entusiasmato più di tanto; la foto non è male, ed è la migliore dell’uscita, ma non mi ha soddisfatto come mi aspettavo.

Rosandra-e-nebbia-copia

Ma perché vi dico queste cose? Perché a mio avviso, prima di scegliere la location, dovete decidere che tipo di foto fare e cosa vi ispira quel giorno. E’ chiaro che se invece vi ispira un reportage, beh, potete scendere in centro città e sbizzarrirvi in moltissime cose diverse, e anche questo mi piace moltissimo a volte. Chiaramente se siete qualche giorno in qualche bel posto o in una bella città, beh, non potete dirmi che non avete voglia di fotografare perché non vi credo, eheheh!

Una volta capito tutto ciò, a mio parere la prima variabile è il tempo a disposizione; si, è banale, ma fino ad un certo punto. In verità la cosa può sfuggire di mano perché 2 ore passano in un baleno e si può tornare a casa ancora affamati di foto! Quindi, se fate paesaggistica, prendetevi almeno 2 ore se andate in un posto abbastanza vicino a casa e per l’architettura anche di più! Insomma, almeno un’ora e mezza da passare in loco dovete averla. Poi interviene l’esposizione del luogo. Verificate a che ora il sole diretto illumina i vostri paesaggi o la vostra città, controllate dove sorge e tramonta e decidete l’orario di conseguenza. Il meteo, questo è scontato, ma anche qui, fino ad un certo punto.
Se volete rappresentare la desolazione non fotograferete in una giornata di sole:

Desolazione-copia

Se volete romanticismo, scegliete un tramonto limpido o quasi:

Tramonto-romantico-copia

Se volete dramma, fotografate il cielo carico di nuvole scure un’oretta prima del tramonto, quando si tinge di giallo:

Golfo-giallo2-copia

O durante il tramonto subito prima o subito dopo il temporale, quando le nuvole sono ancora cariche:

Tramonto-1-nov-2012-2-copia

E chi più ne ha più ne metta.

Come dicevo invece per l’architettura va bene anche una giornata uggiosa, ma occhio al cielo bruciato eh!

Per tutto il resto, beh, dipende da cosa chiedete a voi stessi: un tramonto sul mare, un fiume, un lago, un monte innevato, una grotta, un paesino diroccato ecc ecc…troverete posti vicini navigando in internet e chiedendo in giro; quest’ultima variabile non va sottovalutata perché un amico che va spesso a camminare, un collega montanaro, un parente ciclista, beh, girano e magari ti dicono: “oh, ero li la scorsa settimana e al tramonto è spettacolare!”. A volte addirittura un posto inaspettato diventa fantastico. Sono anni che vado nel sud dell’Istria d’estate e c’è un posto a cui che non dareste una lira; eppure un giorno a giugno scorso mi ha regalato questo:

Pup-copia

Per mia esperienza personale vi posso dire che a volte si esce con un’idea e si torna a casa con tutt’altro, sempre se si riesce ad adattarsi a fare qualcosa di diverso dal previsto. E se vi capita di tornare a casa con un nulla di fatto, non demordete, capita a tutti! L’importante è aspettare l’occasione giusta e l’ispirazione necessaria!

Magari non sarò stato esaustivo…quindi sotto con le domande, forza!

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